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Archivio Categoria: Salute

La Ricetta Autentica dell’Amatriciana

Pubblicato su 3 Novembre 2024 di admin

La Storia della Ricetta Autentica dell’Amatriciana

La ricetta autentica dell’Amatriciana è un simbolo della cucina italiana, radicata nella tradizione gastronomica di Amatrice, un antico borgo laziale. Nata come un piatto semplice per i pastori, la sua versione originale era priva di pomodoro e conosciuta come “Gricia”. Solo alla fine del Settecento, il pomodoro venne introdotto dagli Amatriciani, che modificarono la ricetta originaria portando alla famosa “Amatriciana rossa”. Per un approfondimento, visita il sito ufficiale del Comune di Amatrice dove potrai trovare il disciplinare ufficiale della salsa.

Ingredienti per la Pasta all’Amatriciana (4 Persone)

  • 500 g di spaghetti
  • 125 g di guanciale di Amatrice
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 1 goccio di vino bianco secco
  • 6-7 pomodori San Marzano (o 400 g di pomodori pelati)
  • 1 pezzetto di peperoncino
  • 100 g di pecorino di Amatrice grattugiato
  • Sale q.b.

Come Preparare la Ricetta Autentica dell’Amatriciana

1. Preparazione del Guanciale

In una padella di ferro, riscalda l’olio con il peperoncino. Aggiungi il guanciale tagliato a pezzetti (indispensabile per il gusto autentico della ricetta tradizionale dell’Amatriciana) e rosola a fuoco vivo fino a doratura. Sfuma con un goccio di vino bianco e, una volta cotto, rimuovi il guanciale dalla padella e conservalo al caldo.

2. Preparazione del Sugo con Pomodori

Dopo aver sbollentato i pomodori per facilitarne la pelatura, tagliali a filetti privati dei semi e aggiungili nella padella con il sugo del guanciale. Sala e cuoci a fuoco moderato per alcuni minuti, lasciando che i sapori si fondano.

3. Mantecatura del Guanciale con la Salsa

Togli il peperoncino dalla padella, reintegra il guanciale e mescola bene per amalgamare i sapori del sugo.

4. Cottura degli Spaghetti al Dente

Cuoci gli spaghetti in abbondante acqua salata fino a ottenere una cottura al dente. Dopo averli scolati, trasferiscili in una terrina e aggiungi subito il pecorino grattugiato.

5. Condimento e Servizio

Versa la salsa sugli spaghetti e mescola per distribuire il sugo in modo uniforme. Servi caldo, accompagnando con altro pecorino per chi desidera un sapore più deciso.

La pasta all’Amatriciana è un piatto che porta con sé i sapori e la storia di Amatrice. Prova questa ricetta autentica dell’Amatriciana e immergiti nella tradizione di un piatto che ha attraversato secoli di storia.

Scopri altre ricette italiane autentiche sul nostro blog, come il risotto alla pescatora o la classica Pizza italiana, simbolo della cucina Italiana.

Pubblicato in Mangiar Bene, Ricette, Salute, Senza categoria | Tag: Amatrice, AmatricianaRicetta, CucinaItaliana, CucinaRomana, GastronomiaItaliana, PastaAllaAmatriciana, PecorinoEGuanciale, PiattoTradizionale, RicettaAutenticaAmatriciana, RicettaOriginale, RicetteItaliane, RicetteTradizionali, SaporeAutentico, SaporiItaliani, SpaghettiAllAmatriciana, StoriaDellaAmatriciana | Lascia un commento |

Cavolo Nero Toscano (Cavolaccio) ripassato in padella

Pubblicato su 6 Novembre 2016 di admin

Questa ricetta è semplice e veloce (15/20 minuti) e la faccio spesso perchè piace a tutti in famiglia (bambini compresi):

  1. Pulite il cavolo nero rimuovendo la parte finale di gambo;
  2. Portate una pentola colma d’acqua a bollore, salatela e tuffatevi il cavolo nero che dovrà cuocere per 10 minuti circa;
  3. Scolate il cavolo e passatelo nell’acqua ghiacciata per fissare il bel colore verde scuro; lasciateli giusto per un paio di minuti, il tempo necessario a freddarlo leggermente, e poi strizzatelo;
  4. Scaldate in una padella un generoso giro d’olio extravergine d’oliva insieme ad uno spicchio d’aglio;
  5. Tritate un peperoncino (potete non mettercelo se avete bimbi come ospiti!) e tagliate grossolanamente il cavolo messo da parte. Unite entrambi gli ingredienti alla padella;
  6. Salate e aromatizzate con i semi di finocchio. Lasciate insaporire per qualche minuto (max 5/7 minuti);
  7. Servite il cavolo ripassato in padella ancora caldo aggiungendo giusto un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo.

Un’alternativa “più” gustosa e ricca è questa:

  1. Pulite il cavolo nero rimuovendo la parte finale di gambo:
  2. Pelare 1-2 patate e tagliarle a tocchetti;
  3. Portate una pentola colma d’acqua a bollore, salatela e tuffatevi il cavolo nero e le patate che dovranno cuocere per 10 minuti circa;
  4. Scolate il cavolo e passatelo nell’acqua ghiacciata per fissare il bel colore verde scuro; lasciatelo giusto per un paio di minuti, il tempo necessario a freddarlo leggermente, e poi strizzatelo;
  5. Tritate un peperoncino (potete non mettercelo se avete bimbi come ospiti!) e tagliate grossolanamente il cavolo messo da parte.
  6. Scaldate in una padella un generoso giro d’olio extravergine d’oliva e aggiungete: “uno spicchio d’aglio, le patate e la pancetta tagliata a listarelle” e fate soffriggere per qualche minuto (5/7 minuti);
  7. Poi, unite anche il Cavolo, salate e lasciate insaporire per qualche minuto (max 5 minuti);
  8. Servite il tutto ancora caldo aggiungendo giusto un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo.

Il Cavolo Nero Toscano è ricchissimo di sostanze antiossidanti (che spengono i processi infiammatori, migliorano quelli digestivi e hanno mostrato di possedere importanti proprietà di prevenzione antitumorale), sali minerali e vitamine, in particolare la C, che è il migliore vaccino naturale contro virus, dolori e infreddature.

Buon Appetito!!!

Pubblicato in Mangiar Bene, Ricette, Salute | Tag: antiossidante, cavolaccio, cavolo, in padella, ricetta | Lascia un commento |

Lievito Naturale

Pubblicato su 19 Dicembre 2014 di admin

Oggi descriverò i passi necessari per poter ottenere (in circa 6 giorni) e mantenere, a casa, il lievito naturale ma prima è importante sapere che:
1) con la lievitazione naturale nella pasta acida, batteri e lieviti sono in equilibrio e operano una specie di predigestione della farina e, di conseguenza, facilitano la sua corretta assimilazione da parte dell’organismo; questo non accade quando si utilizza il lievito di birra…
2) è indicato in caso di intolleranze alimentari ai prodotti commerciali;
3) non contiene “purine” prodotte dall’eccesso di lievito commerciale (che possono causare calcoli renali e candidosi).

Per ottenerlo normalmente si usa l’acqua tiepida e lo zucchero o il miele (mezzo cucchiaino) ma per avere una sicura riuscita potete anche utilizzare l’uvetta come “starter” per avere dei batteri pronti già in acqua che facilitano l’innesco della fermentazione.

Uvetta come starter:
-50 g di uvetta in 100 g di acqua, coprite e lasciate macerare per 2-4 giorni.
I lieviti contenuti nella buccia dell’uvetta attireranno batteri e lieviti naturali contenuti nell’aria e faciliteranno il processo di lievitazione e fermentazione.
-Filtrate l’acqua per eliminare l’uvetta.

Primo Impasto
-Aggiungete 50 g di farina a 50 g di acqua;
-impastate per breve tempo (pochi minuti);
-coprite e lasciate riposare per 48 ore o verificate (dopo 24 ore) che il lievito inizi a muoversi (dovrebbe raddoppiare di volume), quindi passate al secondo impasto.

Secondo Impasto
A questo punto i batteri sono attivi e trasformano l’amido della farina in alcol e anidride carbonica. Per fare in modo che i batteri restino attivi e continuino questo processo, bisogna nutrirli con farina e acqua effettuando il “rinfresco” del lievito:
-Pesate il lievito del primo impasto e aggiungete lo stesso peso sia di farina che di acqua;
-impastate;
-coprite e lasciate riposare per altre 48 ore o fino a quando non raddoppia di volume (solitamente almeno 24 ore).

Terzo Impasto
Quando l’impasto è raddoppiato di volume, fate un altro rinfresco (come il Secondo Impasto), coprite e lasciate riposare per altre 48 ore.

Rinfresco dopo il Terzo Impasto per completare la creazione del Lievito Naturale
Impastate la pasta (lievito) esistente, con pari parti di farina e l’80% di acqua. Coprite e lasciate riposare per 4-6 ore. Da ora in poi il lievito è finalmente pronto, infatti esso raddoppierà il volume consistentemente ogni 4-6 ore.

Successivi Rinfreschi
Questo procedimento (Rinfresco) va ripetuto ogni 4-6 ore se il lievito si trova fuori dal frigorifero altrimenti potete eseguire il “Rinfresco” ogni 7-10 giorni.

Nota Bene
Più il tempo passa (ovvero più Rinfreschi si fanno) e migliore diventa il lievito naturale in quanto si abbassa l’acidità. Il riposo del lievito deve avvenire sempre in un ambiente tra i 22 ed i 30 gradi. Il lievito va conservato dentro un contenitore di vetro, chiuso ermeticamente se sta in frigo mentre quando si copre per farlo fermentare basta chiudere il barattolo con una pellicola. Inoltre, ogni volta che lo tirate fuori dal frigo effettuate almeno un rinfresco (meglio se 2) prima di utilizzarlo, dopo averlo fatto riposare a temperatura ambiente per qualche ora.
Tra un impasto e l’altro potete ridurre, buttando, una parte di lievito, onde evitare che a fine procedura vi ritroviate con troppo impasto che ad ogni Rinfresco diventi eccessivo (sia per il barattolo che per la farina da aggiungere)!!!

Usate solo Farina Manitoba o Farina di Grano Duro mai farina 00!!!

Per l’utilizzo del lievito naturale io uso queste proporzioni: “1 parte di lievito ogni 3 di Farina e il 50% o 60% di acqua. Esempio: 600 gr di Farina, 200 gr di lievito naturale e 300 gr di acqua”.
Il lievito durante l’utilizzo va sciolto nell’acqua tiepida e poi aggiunta la farina necessaria per le vs ricette.

E adesso non vi resta che provare e farmi sapere come va! Buon Impasto e Buone Feste a tutti!!!

Pubblicato in Mangiar Bene, Ricette, Salute, Varie | Tag: calcoli renali, candidosi, farina, fermentazione, impasto, lievitazione, lievito, lievito naturale, manitoba, purine, ricetta, ricette | Lascia un commento |

Aspirina…antitumorale!!!

Pubblicato su 12 Agosto 2014 di Mario Massimiliano Nocera

L’acido acetilsalicilico noto con il nome commerciale di ASPIRINA, oltre ad essere un analgesico, un antipiretico, un antinfiammatorio, è utilizzato per curare alcune complicazioni della gravidanza, per la prevenzione primaria e soprattutto secondaria dell`infarto e dell`ictus ischemico. Inoltre, da note ricerche scientifiche sembrerebbe utile nella prevenzione di alcuni tipi di tumore come, per esempio, quello del colon-retto.

Un importante studio pubblicato a dicembre 2010 sulla prestigiosa rivista inglese “Lancet” dimostrava che prendendo regolarmente un`aspirina (dose 75 milligrammi) si riduceva dopo 5 anni del 20% il rischio globale di morire di tumore e del 30% dopo 7,5 anni ( 30% per il tumore al polmone, 35% per quello all`intestino, 40% al colon, 60% all`esofago. ecc); il beneficio si manifestava dopo 5 anni di presa giornaliera di un`aspirina (indipendentemente dalla dose) e cresceva nel tempo.
L’aspirina ha tuttavia anche degli effetti collaterali, il più importante dei quali è rappresentato dai sanguinamenti (ulcere) gastro-intestinali; quindi prima di iniziare qualsiasi terapia preventiva per i tumori e’ opportuno farsi consigliare da un medico (avvertenze) per determinare le dosi e monitorare il proprio stato di salute.

Sono in corso approfondimenti scientifici sull’uso dell’aspirina come terapia anti-tumorale e il 21 marzo 2012 è stato pubblicato, sempre sulla rivista Lancet, il risultato di esami su un campione di più di 17.000 partecipanti e sembra suggerire che l’aspirina potrebbe aiutare nel trattamento di alcuni tipi di cancro e fornisce la prova di principio per l’intervento farmacologico specifico per prevenire le metastasi future.

Articolo originale rivista Lancet:http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(10)62110-1/abstract>

Articolo relativo gli studi sull’aspirina e le metastasi pubblicato il 21 marzo 2012:http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(12)60209-8/fulltext

Ulteriori fonti di approfondimento:
LaRepubblica.it
Panorama.it
FondazioneVeronesi

Pubblicato in Salute | Tag: Acido Acetilsalicilico, Aspirina, cancro, metastasi, ricerche scientifiche, Salute, Terapie anti-tumorali, Tumore | Lascia un commento |

Amianto in… Inghilterra

Pubblicato su 17 Novembre 2013 di Mario Massimiliano Nocera

Parlando a cena con un amico che ha vissuto a Londra, ho fatto una scoperta personale che non pensavo e per aiutare anche gli italiani che vivono o vogliono andare a vivere a Londra provo a scrivere questo post per informarli.

Partiamo dal dire che cosa è l’amianto e cosa provoca: “in natura è un materiale molto comune. La sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l’uso in molti Paesi. Le polveri contenenti fibre d’amianto, respirate, possono causare gravi patologie, l’asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (ovvero il mesotelioma pleurico), e il carcinoma polmonare.”

Detto questo l’amianto è stato utilizzato negli edifici inglesi dal 1950 a circa il 1985 e quindi se vivete o avete intezione di vivere in un appartamento inglese verificate l’anno di costruzione dell’immobile. L’amianto (Asbestos) si può trovare in:

  • Coperture in cemento-amianto
  • Canne fumarie in cemento-amianto
  • Cassoni per acqua in cemento amianto
  • Pannelli isolanti Coibentazioni di tubature
  • Pavimenti vinilici (tipo linoleum)
  • Pareti divisorie o nei pannelli in cemento-amianto dei soffitti di edifici prefabbricati

Sopratutto attenzione al fatto che le case inglesi utilizzano il meccanismo di ventilazione dell’aria prendendola da fuori e immettendola in casa attraverso delle grate che si trovano in tutte le stanze e se essa passa attraverso l’amianto, che si è sgretolato in polvere, arriva direttamente nei ns polmoni.

Per approfondire:

direttamente dal sito governativo inglese: http://www.lbbd.gov.uk/Environment/Asbestos/Pages/PlacesAsbestos.aspx

Pubblicato in Salute, Viaggi | Tag: Amianto, Asbestos, asbestosi, Londra, Salute | Lascia un commento |

E150 – Colorante, probabilmente, Cangerogeno

Pubblicato su 22 Settembre 2013 di admin

Nel 2011 la rivista dei consumatori “Il Salvagente” uscì con un numero che dedicava molto spazio al colorante E150D (caramello solfito-ammoniacale) ma già dal 2007 diverse ricerche scientifiche avevano provato la cancerogenità del 4-MEI (4-metylimidazole), un sottoprodotto residuale derivante dalla lavorazione dei coloranti caramello a base ammoniacale (oltre all’E150D ci sarebbe anche l’E150C) che servono a dare il colore marrone ad una miriade di bevande e prodotti alimentari.

Secondo la ricerca condotta dallo Iarc , l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms, ha classificato il 4-MEI tra le 249 sostanze potenzialmente cancerogene per l’uomo, cioè nel cosiddetto gruppo 2B. Nel suo articolo del 2011 riportava:

1)Cancer in experimental animals => There is sufficient evidence in experimental animals for the carcinogenicity of 4-methylimidazole.

2)Overall evaluation => 4-Methylimidazole is possibly carcinogenic to humans (Group 2B).

L’EFSA riesamina la sicurezza dei coloranti caramello nell’ 8 marzo 2011  e stabilisce una dose giornaliera accettabile (DGA) di gruppo pari a 300 mg per kg di peso corporeo al giorno (mg/kg pc/giorno) applicabile a tutti e quattro i coloranti(e150 a,b,c,d); tuttavia per uno di essi, ossia il caramello E150c, il gruppo di esperti scientifici ha fissato una DGA più restrittiva di 100 mg/kg pc/giorno.

Da quanto si apprende sul sito del DailyNews in un articolo del 3 luglio 2013, sia la Pepsi che la Coca Cola, “solo in California”, hanno modificato la loro formula non usando per il caramello il 4-Methylimidazole, in quanto lo stato della California aveva per legge diminuito la percentuale di 4-Methylimidazole possibile per gli alimenti.

Il colorante si trova praticamente dappertutto: dalle bibite (cole, chinotti, ginger, the), alle birre, alle caramelle, ai superalcolici, ai liquori digestivi, ai gelati, agli aceti balsamici, alla salsa di soia, agli snack, alle barrette dimagranti.

Quando compriamo qualcosa di marrone diamo un’occhiata all’etichetta, attenzione!

Articolo del Salvagente: http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=%27%27Colorante+cancerogeno%27%27%3A+la+Coca+Cola+cambia+ricetta+%28ma+solo+in+California%29&idSezione=14953

Articolo dello IARC: http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol101/mono101-015.pdf

Articolo dell’EFSA: http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/ans110308.htm

Articolo del DAILY NEWS: http://www.nydailynews.com/life-style/health/pepsi-too-high-level-carcinogen-group-warns-article-1.1389196

Pubblicato in Mangiar Bene, Salute | Tag: 4-MEI, colorante cangerogeno, E150, Iarc, methylimidazole | Lascia un commento |

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